giovedì 8 novembre 2012

radio punx


"Eh certo!", mi dirai, "fai una rece perché li conosci, quei due!".
Eh no, caro tu. A parte che non faccio mai rece, perché non ci riesco. Non sono un critico, conosco solo quello che conosco (davvero poco) e quindi non posso fare grandi paragoni. Parlo solo di cose che mi colpiscono e lo faccio a favore di quelli come me. Quelli come me sono persone che non badano molto alle vere recensioni, ma spesso seguono i consigli per gli acquisti fradici di sentimenti. Quelli fatti un po' così, ma con passione. Quale rece!
Comunque, io Radio Punx l'ho visto nascere e non me ne sono accorto. Non parlo del fatto che ho visto le bozze, no, parlo di... come dire...
Andrea impegnato a calcare i palchi col suo gruppo, i problemi di coppia e le sortite al cinema per non pensarci.
Tutte cose che ritrovo poi nel libro Radio Punx. E solo ora me ne accorgo. Ricollego tutto e sorrido.
Perché Radio Punx non è solo un fumetto che racconta una bella storia ambientata nei mesi tra i '70 e gli '80. Non racconta soltanto di quel periodo storico e culturale. Di quella musica live e di quelle radio libere. Radio Punx trasuda vita vera e lo fa con quel pudore di chi quella vita se la vive ogni giorno sulla pelle e poi la racconta. Con garbo e rabbia, perché le ferite son fresche e le gioie si ha paura che svaniscano in fretta. E Andrea, poi, la racconta bene perché è bravo, mica cavoletti. E ancora più bravo mi sembra quando penso a come scivola tra i generi e le chiavi tecniche. Dai romanzi per ragazzi (I rebels), a quelli per bambini (Geronimo Stilton), a Radio Punx, passando per altre cosucce che fa nei ritagli di tempo, sempre con impegno e cura. Mica facile. La sua passione è enorme e la sua voglia e tenacia ammirevoli. Questo è il risultato: Radio Punx!
Siamo a Milano e sono i mesi a cavallo tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80. Stefano parla dal microfono di Radio Punx e sulle note dei Gaznevada facciamo la conoscenza di Lonzo e Pico alle prese con il furto delle chitarre dei Pooh! Bellissima!
I ragazzi stanno mettendo su un gruppo ma i loro mezzi son davvero miseri, verranno aiutati da Raniero (bassista), Elisa (batterista) e Maria Memori della Memori dischi, ma ognuno ha i suoi modi. I suoi piani.
La vicenda si sviluppa e si complica sempre di più entrando in un tunnel da cui è impossibile uscire. E lo fa con un ritmo pazzesco che ti porta a leggere "quasiinapneacentopaginefinoallafine"!
E poi sollevi lo sguardo e ne vuoi ancora! Voglio il secondo volume, poche storie! Perché la storia è bella e i personaggi te li prendi a cuore tutti, nessuno escluso. Anche quelli stronzi, perché nessuno è del tutto cattivo o del tutto buono. Come nella realtà, insomma. Gli errori li commettiamo tutti, accidenti. Solo che alcuni riescono a fermarsi in tempo, o magari a pensarci due volte. Altri hanno soltanto culo, perché no. E comunque ognuno avrà quello che si merita, stanne pur certo.
I disegni sono del sempre più bravo Jean Claudio Vinci e penso proprio che il valore del libro sia da attribuire a entrambi in uguale percentuale. Anche perché i due ragazzi lavorano insieme da anni e l'affiatamento si vede eccome! E poi lo so, li vedo con i miei occhi tutti i giorni.

Vi consiglio di contattarli velocemente perché la tiratura è limitata e ne vale davvero la pena. A proposito, minacciateli: o disegno con dedica o niente acquisto! Verranno a patti, oh si che lo faranno!
Li trovate su facebook, e sul blog. Chi mi conosce, invece, può chiedere a me, farò da tramite molto volentieri.

Radio Punx di Andrea Pau e Jean Claudio Vinci
115 pp, 7,90 €
Sotto l'ala protettrice di Associazione Culturale Chine Vaganti


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