sabato 27 ottobre 2012

le donne... non è gente

Secondo me le donne non esistono. Non come genere femminile umano, intendo. Fanno parte di un'altra specie, c'è poco da dire. Hanno qualcosa di oscuro e incomprensibile dentro che è difficile da spiegare. Non sto dicendo che "non le capisco", non è questo. Le capisco, si. Certo che le capisco. Ma la loro totale irrazionalità è qualcosa che non fa parte di questo mondo.
Ci pensavo da poco, guardando la TV. Hai notato che gli ultimi inquietanti delitti commessi da donne rimangono quasi irrisolti? Per dire... Falle confessare se ci riesci!
E poi ti fanno fare strane cose. Alcune le tratti male senza motivo. Altre le tratti bene senza nessun motivo!
La cosa strana è che col tempo ti rendi conto che le situazioni sono sempre le stesse.
Parlavo con una persona, da poco, un giovanotto che aveva problemi con la sua prima ragazza. "Mi ha lasciato perché non sapeva più cosa provava per me", mi fa. "Cosa hai combinato?" chiedo io. "Io nulla. Lei ha baciato un altro! Un paio di mesi fa, lo ha baciato. Ora me lo ha detto e mi ha lasciato. Così!" Mi guardava incredulo. "Evvabè, dai, capita. Capita a tutti. Capita sempre!" Dico io per rincuorarlo. "Si ma è cambiata, prima era diversa..." cerca di chiarirsi, lui. "Eh grazie, prima aveva 14 anni!"
Non c'è niente da fare, queste storie le conosco già.
Ci sono quelle che pensano di vivere una favola e ti attribuiscono il ruolo del principe azzurro, a te che al massimo puoi recitare la parte di uno dei "Tre porcellini". Poi, quando se ne accorgono, che tu non sei il principe azzurro, ti mollano. E te lo dicono, il perché: "Pensavo fossi il principe azzurro invece sei pieno di difetti!". E te li elencano pure, i difetti. E c'hanno ragione, c'hanno. Li beccano tutti e fortunatamente non ne hanno notati alcuni. I peggiori.
Ho un'amica che mi chiede sempre di guidare. Così. Io sto guidando e magari la riporto a casa. Lei vuole guidare. Perché poi era nato tutto un giorno che aveva dimenticato una cosa IMPORTANTISSIMA! Mi ero incazzato perché era IMPORTANTISSIMA e lei mi aveva detto: "lasciami le chiavi della tua macchina che vado a prendere la cosa IMPORTANTISSIMA!" e io, allora, valutando tutte le possibili conseguenze cosmiche avevo detto: "Dai, non importa. Lascia perdere". Da allora lei si è messa in testa che io non ho fiducia nelle sue innate capacità di pilota.
Ma le donne non sanno guidare! Non è una mia impressione. È la pura verità. Usano il clacson appena vedono spuntare il muso di una bici a 400 metri di distanza, per esempio. Quando devono parcheggiare se non trovano uno spazio grande quanto il doppio della macchina restano a cercarlo per altri due giorni. Con l'evoluzione stanno acquistando un altro braccio per le marce perché scordati che usino una delle due con le mani incollate al volante! E il sedile? Non lo accostano al volante, lo mettono proprio sotto incastrato nel cruscotto. "Per arrivarci meglio!" Ma stai comoda, diamine. Devi star comoda quando guidi, rilassati.
Ho un'altra amica che riesce a odiare una persona a pelle dopo due secondi. Ma la cosa più incredibile è che glielo deve far sapere. Non in modo velato. Sottile. No. Glielo dice. Garbata, ma glielo dice. Ed è finita, perché quella persona è stata inserita in una speciale lista nera dalla quale non uscirà mai. Chissà per quale strano motivo, poi.
Dicono, "Voi uomini siete tutti uguali", ma non è proprio così. Il fatto è che comunque, alla fine, apparteniamo a una grande categoria che con le dovute sfumature ci accomuna tutti. Quindi, se riesci a capire un uomo e le sue peculiarità, probabilmente riuscirai a comprenderne un altro con sfumature simili. Il vero problema, infatti, non siamo noi. Il problema concreto è che loro non sono solo diverse una dall'altra, ognuna è un intero universo completamente diverso dall'altro. Ogni volta devi ricominciare da capo. Ogni volta è una lotta. Ma quando poi trovi il senso...
È quello che mi frega. Il senso.
A parte tutto, comunque, preferisco un'amica, a dieci amici. Tu no? Ma non fraintendermi, parlo di semplice ma profonda amicizia. Trascorrere qualche lieta ora a chiacchierare con una donna mi stimola molto di più che farlo con un uomo. Perché, tranne alcuni rari casi, si finisce a parlare sempre delle stesse cose e infine sempre di donne, cazzo. Un chiodo fisso! Con loro no, non ci penso neppure, alle donne. È come se ognuna, con la sua vicinanza, annullasse tutte le altre. Le cancellasse completamente. Esiste solo lei, ora. Basta. E non sto parlando di sesso. Stregoneria.
Esempio. A Scuola per i primi tempi avevamo formato una specie di banda. Terribile. Non dimenticherò mai la municipale che ci rincorre attraverso le viuzze del paese e noi rimasti in due in un "Si" a scappare rischiando di lasciarci la pelle contro qualche muro. Divenni un abile giocatore di biliardo e si parlava di donne senza battere mai chiodo. E la squola? Beh, fai un po' tu.
Decisi di cambiare strategia, quindi. Cominciai a viaggiare con le mie compagne di classe e le cose cambiarono notevolmente. Il primo passo verso l'uscita del tunnel delle superiori, infatti è proprio quello. Il treno. Credete che trascorrano tutto il giorno a studiare, in casa? Si fanno i cazzi loro quanto e più di noi, altroché. Stanno attente quanto basta in classe, rileggono tutto in treno e ripetono la lezione. Se viaggi con loro, stai sicuro, che qualcosa la impari e la scuola non è più un problema.
Un'amica inventa le parole perché secondo lei quelle esistenti non rendono al meglio il concetto da lei espresso. Capirai. Ma è talmente convinta di questo che ormai lo afferma serissima. Un'altra pur comprendendo la limba (la lingua sarda), non sa parlarlo. Fattene una ragione, no? No. Inventa le parole. Le prende in italiano e cercando il suono che a lei piace di più, le reinventa in sardo. Un'operazione complicatissima, inutile e senza senso. Ma lei è contenta così.
Poi, quell'altra, quella che ha sempre ragione. Quella che oggi mi spiega una teoria impossibile che non mi convince per niente e che domani la fa passare come accettata e ormai risaputa. E mi guarda con quell'espressione e quegli occhi che solo lei in questo pianeta ha imparato a fare (ognuna ha il suo), come per dire, "ho ragione e tu lo sai, ti sfido a dire il contrario!".
Sono incredibili. Impossibili. E se ho scritto la lista della spesa, c'è chi mi dice "Ma come fai...", senza capire che il genio è lei, con la matita, i pennelli, le sue idee... la sua voce... che voce, quando cantava!
Non fanno parte di questo mondo. Di questo universo. Perché ognuna è un altro universo. Universi in continua espansione. Cominci un post parlando male di loro e lo chiudi... beh...

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