martedì 30 ottobre 2012

i tre moschettieri


Nuova versione cinematografica del più famoso romanzo d'appendice di tutti i tempi.
Pistole, navi volanti e poca spada, non renderanno orgoglioso Alexandre Dumas (creatore della trilogia de' i moschettieri), ma io penso che se fosse vissuto ai nostri giorni, probabilmente, lui avrebbe osato ancora più di Paul Anderson (sceneggiatore e regista anche dei Resident Evil e si vede!!!) e di Andrew Davies (sceneggiature anche di Il diario di Bridget Jones).
Il romanzo d'appendine diventa popolarissimo a cavallo tra la fine dell'1800 e i primi decenni del 1900. È un sottogenere del romanzo e punta dritto alla massa. È chiamato anche feuilleton e praticamente è il padre delle soap opera. È concepito per intrattenere un pubblico potenzialmente vastissimo. Ed è proprio quello che fa questo film. Intrattiene.
Se poi ci aggiungi il fascino de' i moschettieri, alla fine ti senti meno in colpa per aver perso quasi due ore di tempo a guardarlo.
Milla Jovovic arriva dritta dalla serie dei "Resident", cambiandosi d'abito e niente più. Stessa bellezza, stesse capriole. Il marito Paul Anderson (regista e sceneggiatore), infatti, non perde tempo a scriverle un nuovo personaggio e le affibbia solo un altro nome (Milady).
Christoph Waltz (Bastardi senza gloria, Carnage, Django Unchained) è un Richelieu che trama complotti senza la cattiveria necessaria per portarli a termine. Mentre Orlando Bloom è un Duca di Buckingham troppo ingenuo, preso tra i giochi del Cardinale, di Milady e gli stessi moschettieri.
La storia è sempre quella, i mezzi son cambiati.
Se non trovi niente di meglio da fare o, come ho fatto io, durante una lunga pausa caffè dopo pranzo, potresti dargli una chance, ti terrà comunque compagnia.

I tre moschettieri di Paul Anderson
Stati Uniti d'America, Regno Unito, Germania
con Logan Lerman, Milla Jovovic, Orlando BloomChristoph Waltz

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