sabato 19 febbraio 2011

diegozillab - fase tre: lab - scrittura 4

   
     
   




Siamo arrivati all'ultimo post dedicato ai punti fondamentali di una storia di genere, il tutto come al solito, spiegato in modo generico.
A questo punto, lo scrittore atomico, mette subito in chiaro un concetto preciso:
Una storia di genere può cominciare in sei modi diversi e finire in sei modi diversi. Ne più, ne meno. La sfida per smentirlo pubblicamente è aperta.

1) Prologo ambientale.
2) Identificativo.
3) Fusista.
4) In medias res.
5) Fine episodio precedente.
6) Ospite.

1) Finale esaustivo.
2) Finale aperto.
3) Doppio finale a codino.
4) Finale circolare.
5) Tagliato.
6) Ospite.

DC, per prologo, intende tutta quella parte iniziale che ti porta a capire cosa stai leggendo e se è il caso di continuare. Per sapere cosa intende esattamente con questi 12 punti vi rimando direttamente al suo blog.

Alla fine di questa lezione si è tenuto il test finale di questa prima parte di lab che consisteva nella stesura di un raccontino con protagonista l'avatar che ognuno degli iscritti ha nella tessera. 
Il mio é Tim Burton... un giorno lo posterò sul blog, ma non oggi.

Qui la lezione.
Qui alcuni racconti.

venerdì 11 febbraio 2011

gipi - animazioni

Sul blog di Gipi ho visto questa interessante animazione.

Qui tutte le info e il post originale con il video.

diegozillab - fase tre: lab - scrittura 3

   
     
   



Con imbarazzante ritardo vado a commentare la terza lezione del laboratorio online tenuto da Diego Cajelli.
Eravamo arrivati al "righello" che ci permette di definire la struttura di una storia di genere.
Nella terza lezione, invece, si parla di ciò che serve a una storia per essere raccontata. Del veicolo narrativo: il protagonista.

Prima ancora DC individua due vie per concepire una storia: quella eroica e quella prosaica.
Nella via eroica si lavora sull'extra-ordinario: invasioni aliene, per esempio.
Nella via prosaica si lavora sull'ordinario, la quotidianità: la storia della nostra vita, del primo amore.

A questo punto individua, nella via eroica, due tipi di eroe: quello classico e quello moderno.
L'eroe classico è quello integerrimo, chiamato a intervenire per ripristinare una situazione di calma dove l'equilibrio è stato rotto. Lui deve intervenire e lo fa.
L'eroe moderno è quello che spesso non riconosce neppure il disordine. Lui interviene perché in qualche modo è costretto a farlo e non sempre riesce a ripristinare l'equilibrio iniziale.

Ora sarebbe interessante analizzare le storie che ci hanno colpito di più e stabilire a quale categoria appartengono i loro protagonisti.
Iena "Snake" Plinsky è senza dubbio un eroe moderno, per esempio. Carpenter lo colloca in una città ormai fuori controllo e lo obbliga ad agire per tentare di salvarsi la vita. L'antieroe è servito.
Jake Sully ha tanto l'aria di un eroe classico, invece. Cameron gli dona la spiritualità della divinità sacra e lui agisce da vero eroe rinunciando, alla fine, al suo corpo umano.

E Neo? I fratelli Wachowski in questo caso creano un antieroe che si comporta da eroe?

Qui, la lezione.

mercoledì 9 febbraio 2011

super pro

Poco prima dei mondiali in Sud Africa, quelli del 2010, è uscita una mia storia sul giornalino bimestrale 44 gatti (Gaghi Editrice, Milano). Per la prima volta ho lavorato a un personaggio non mio e questo mi ha fatto capire mooolte cose.
Per chi volesse saperne di più sulla serie può trovare tutte le info sul blog del suo creatore letterario Daniele Mocci cliccando qui.
La storia è un omaggio ai tempi in cui da bambino sognavo di fare il calciatore e pur di fare una partita avrei sistemato un campetto da calcio in qualunque posto, anche e sopratutto in soggiorno.
È chiaro che per una storia di questo tipo non si può che fare i conti con La compagnia dei Celestini di Stefano Benni, e proprio per questo che Manolo Paldini, l'ospite della puntata, avrebbe dovuto avere il suo aspetto, ma alla fine questo non è stato possibile per questioni tecniche. E vabbè.
Le matite sono di Luca Usai, mentre le chine di Francesco Abrignani.
Buona lettura. Solito sistema, cliccate sulle immagini per ingrandirle.





martedì 8 febbraio 2011

io e telecom: odissea

Ho Alice Casa da tre anni.
Dalle mie parti tutti gli utenti si lamentano del servizio ritenuto praticamente inesistente. Le linee fanno le bizze, la navigazione è lenta. La frustrazione alle stelle.
Io no. Nessun problema. Strano? Già. Ma non posso lamentarmi, perché dovrei.
Un giorno di settembre cade la linea.
Non sono una persona che va in panico. Non subito. Semplicemente, spengo e riaccendo. Il modem si riallinea, aggiorna, cerca la linea e non la trova. Cerca la linea e ora la trova. Ok.
Da allora, di tanto in tanto mi fa questo giochino. L'ho notato dopo. In quel momento mi sembrava una cosa normale. Abbastanza normale. Ogni tanto avrà bisogno di aggiornarsi, penso. Magari le linee... si lamentano tutti, ci sarà pure un motivo. È un prezzo insulso da pagare per avere la connessione laddove tutti trovano difficoltà. Va bene così.
Un giorno di novembre sono nel bel mezzo di una telefonata su Skype. Ho un progetto in ballo e aspettavo per discuterlo. Mentre sto parlando succede l'imponderabile. Non sento più nulla. Il mio occhio va a cercare il led sul modem. È spento.
Riaccendo e non succede nulla. Il modem non trova la linea. Prima si, ora no. Queste linee di merda!, penso. Spengo e riaccendo. Ancora nulla. Tranquillo, in qualche modo risolvo. Poi ci penso su, lavori da consegnare, comunicazioni da effettuare, mail da leggere e alle quali rispondere. Panico.
Chiamo il 187, la mia ultima risorsa.
Una ragazza con la voce sexy e l'incoscienza di un bambino mi chiede: come posso aiutarla?...
Dopo averle spiegato il problema lei capisce che non riesco a navigare. Spengo e riaccendo. Lei, nel mentre resetta da li. Nulla. Lo fa almeno tre volte, ma il risultato non cambia.
Poi faccio una cosa stupida. Molto stupida. E le do la possibilità di essere a sua volta stupida. Troppo stupida.
Mentre parlo stacco il cavo ethernet dalla porta del modem e la linea torna miracolosamente. Glielo dico e lei, sicura di se, mi dice: Ha sicuramente un virus nel sistema che inibisce la connessione.
Ma no, dico io, che c'entra. Il problema sta nel modem.
Al mio modem sono collegati due computer in due diverse porte ethernet. Io ho staccato il mio.
Mentre scambiavo le mie impressioni con l'operatrice l'altro ha dunque ripreso a funzionare misteriosamente. In questo modo s'insinua in me il sospetto che forse abbia ragione lei. So fortemente che ha detto una puttanata, ma il dubbio ora rimane.
Lei non può far più nulla. Uno dei due PC è connesso. Decido di lasciarla alle sue teorie virali e di fare un tentativo senza di lei.
Riattacco il cavo del mio PC e la linea cade. Lo stacco. e la linea torna.
Decido di formattare il PC. L'avrei dovuto fare comunque e ne approfitto. Un giorno per ripristinare tutto, ma il problema persiste. Nel mentre anche l'altro PC non riesce più a connettersi. Altro virus? Ma va...
Stacco entrambi i cavi e la linea torna. Ne attacco uno e a volte torna e a volte no. Con due non torna mai.
Una sera sto a casa di una coppia di amici. Lei è un'operatrice Telecom. Le spiego tutto il problema e lei capisce che ho difficoltà a navigare. Mi dice: comunque il modem non può funzionare con due PC collegati! Cado dalle nuvole. Come sarebbe a dire, ha quattro porte ma ne posso usare solo una? Che senso avrebbe? C'è chi conferma questa teoria e io quasi comincio a crederci. So che è una puttanata, ma chissà. Comunque lei si offre di aprire un ticket segnalando il problema e specificando che ci sarebbe da sostituire il modem.
A questo punto mi aspetto di essere contattato da un vero tecnico per la sostituzione del modem. Ingenuo!
Mi chiama un'operatrice e mi chiede quale sia il problema. Le spiego tutto dal principio. 
Lei capisce che ho difficoltà a navigare.
Spengo il modem e lei nel mentre resetta da li. Nulla.  Mi affretto a sottolineare come il modem torni a funzionare con i cavi staccati. Lei capisce che ho difficoltà a navigare.
Non sapendo che altro dirmi lascia scritto di intervenire sulla linea. È il modem, dico io. Si ma le linee hanno sempre dei problemi, magari nella centralina, dice lei. Ma ora, con i cavi staccati il modem funziona, magari sono le porte guaste, dico io. Facciamo controllare la centralina, dice lei. Faccia un po' come vuole, dico io, ma ho bisogno di internet perché ci lavoro e questa cosa mi danneggia.
Decido di lasciare i cavi staccati e usare il portatile con la connessione alla rete wireless. Le linee non c'entrano nulla, infatti.
Siamo ormai a dicembre e il problema persiste. Io nel mentre ho comprato una pennina wireless e uso il mio PC in questo modo. I cavi ethernet, ormai, sono solo un ricordo.
Mi chiama un'operatrice e mi dice: vedo che il suo modem è connesso. Abbiamo infatti risolto il problema. Spenga e riaccenda che faccio un reset da qui. Io spengo e riaccendo. Nel mentre riattacco i cavi. Nulla. Li stacco e il modem si connette. Mi richiama e dice allora?
Mi prendi per il culo?, penso. Le spiego cosa è successo e lei perplessa mi dice: ma perché ha staccato i cavi?
Faccio un respiro lungo e le spiego tutto dall'inizio. Lei capisce che ho un problema a navigare.
Le dico che il modem va sostituito. Non ci son cazzi. È lui il problema, poche storie. Non riesco a convincerla ma mi dice che manderà un tecnico. Un tecnico vero?, chiedo, di quelli che sanno quello che fanno?, continuo, quelli che sanno quel che dicono?, insinuo. Si, dice lei, con il vago sentore di aver fatto la cosa giusta. Grazie, davvero, e mi prostro con la mente.
Poi più nulla. La Telecom sparisce nel nulla come risucchiata da un buco nero.
Le dico che il problema non è mai stato risolto. Lei decide di fare un reset ma io la fermo. Eh no, basta con 'sti cazzo di reset, non risolvi nulla così. Le racconto tutto dall'inizio e le spiego tutto. Ma proprio tutto. Lei capisce che ho problemi a navigare ma se non le permetto di fare un reset si sente inutile pora stella. Dunque segnala la situazione e mi farà chiamare il giorno dopo. Il giorno dopo mi chiama una donna ma non è la classica operatrice, sa più di ufficio di amministrazione. Infatti mi chiede quale sia il problema e mi fa certe domande per capire quale sia la causa e chi sia il colpevole. Mi dice che dipende da come stanno le cose l'intervento del tecnico mi verrà addebitato. Le spiego tutto affermando che il problema non può che essere il modem. Lei non ci crede tanto ma conferma che mi contatterà un tecnico.
Trascorre qualche giorno e stamattina mi chiama un uomo. Gli spiego il problema e lui non fa ipotesi. Dice semplicemente: è strano!
Comunque viene a casa con un modem nuovo. Fa alcuni test e vede che il mio modem non funziona. Cambia il modem e il problema si risolve. Mi spiega che la scheda collegata alle porte ethernet è separata da quella della wireless che funziona a onde radio. Son due cose diverse, insomma. Dunque si è guastata la parte che funziona con i cavi mentre l'altra no?, dico io. Esatto, dice lui. Bene, la ringrazio. Per scrupolo: rientra tutto in assistenza? chiedo. C'erto, il problema stava nel modem, risponde. Bene, avevo intuito che fosse quello, il problema. La ringrazio. Arrivederci, dice lui. Beh, speriamo non tanto presto, dico io.

L'immagine del post l'ho presa in prestito da qui.