sabato 9 ottobre 2010

me medesimo... non è gente


Una cosa sono le intenzioni e un'altra i comportamenti. Da almeno vent'anni (lo so, è pochino visto che ne ho quindici di più) ho capito di avere un oceano di difetti che spesso entrano in contrasto con chi, in qualche modo, interagisce con me. E' per questo motivo che cerco ogni giorno di essere una persona migliore. Ma questo lo credo per tutti. Cioè, per la proprietà transitiva, penso che se io faccio questo lavoro su me stesso, anche il resto del mondo lo faccia. Quantomeno concedo loro il beneficio del dubbio. Ma ancora non basta perché non sempre riesci a tradurre in azioni concrete le tue conquiste comportamentali (quelle intenzionali, appunto). E' una questione di allenamento.
Faccio un esempio: Da bambino non dicevo mai "per favore". Poi ho vissuto con i miei nonni per un lungo periodo e questo difetto è stato stroncato immediatamente. Oh si!
Altra cosa, non dicevo "buon appetito" o "buona notte".
Con il tempo ho capito che i miei genitori pensavano fossero cose superflue dentro un nucleo che si vede e vive insieme ogni giorno. Poi se ne può sempre parlare.
Mi hanno insegnato il rispetto. A prescindere. Quello vero e non di facciata. I miei vecchi sono sempre state persone molto concrete.
Resta comunque il fatto che quando esci fuori da quel nucleo di persone le cose cambiano. Vigono altre regole. Le regole base, anche perché chi non ti conosce davvero ha bisogno di una tua facciata presentabile, per interfacciarsi con te. Quindi poi ho imparato (da subito) che a casa dei miei avrei potuto fare l'asino, ma fuori no!

Tra l'altro ho sviluppato una strana fobia che ho chiamato "Avefobia". Forse proprio per via di ciò che ho appena detto.
Mi capitava di entrare in un negozio o in un qualunque luogo gremito di persone e di dire a voce alta e sopra pensiero "buon giorno". Alle otto di sera, però. Ma questo non mi pareva molto grave, anzi, dopo settimane di pippe mentali per stabilire se avessi fatto o meno una figuraccia mi rilasciavo sempre per insufficienza di prove. Già, sono diventato una sorta di poliziotto. Stavo sempre li a scrutarmi per capire quali fossero le figure di merda e in quali potevo essere rinviato a giudizio.
Nessun dubbio invece per la "buona sera" alle otto del mattino. Quante volte! 
Non riesco a concentrarmi, ecco tutto. Sto sempre li a farmi i cazzi miei e quindi non mi concentro.
E sbaglio pure quando saluto una persona sola: se dico Buon giorno mi rispondono ciao. Se do del lei mi danno tu. Dalle nostre parti tra l'altro si davano del voi fino a quindici anni fa, figuriamoci, e infatti le nuove generazioni hanno risolto tutti i problemi. Tu e ciao a tutti. E zitto, perché poi...
Anche io ho cominciato a dare del tu a chiunque, ma qualcuno ha deciso di mettermi in difficoltà così ora mi danno del lei. Non capisco se fanno sul serio o mi sfottono.

Questo per dire che comunque m'impegno nel migliorarmi. Credo in Cristo. Credo nella sua parola, dico. Nel fatto che ognuno di noi può essere migliore. Ci credo, in questo.
Non credo nella Chiesa, ma come darmi torto...
Con Dio, invece, ho un altro rapporto. Non m'interessa se esiste o meno. Lui faccia il suo, che io faccio il mio. E chi gli ha chiesto nulla poi. E comunque pare che non possa fare granché, lui, perché queste strade che ha costruito sono così tante che ci si perde quando cerca di percorrerle per venirci ad aiutare. Se avesse fatto qualche rotonda pure lui...
Succede comunque che a furia di bestemmiare mi capita sempre qualcosa. Sto cercando di capire se la questione ha basi scientifiche o è solo sfiga. Beh, non penso che con tutti i casini che ci sono in giro riesca a sentire solo la mia voce. Non solo. Dopo essere caduto nelle disgrazie più indicibili (magari ho perso gli occhiali da sole comprati dai cinesi) raddoppio le bestemmie e come per magia le cose si aggiustano. Attenzione, aggiustare non significa risolvere.
Venerdì scorso, per capirci, ho lavorato come un matto su Macchie d'Inchiostro. Non ricordo neppure cosa facevo. In realtà quello è un lavoro di mesi, e venerdì stavo facendo delle correzioni. E' stato un periodo di infinite bestemmie, è vero. Lo so, non è bello, ma è così. E anche su questo cerco di lavorare. Comunque salvo tutto e poi mi metto a letto sereno. La mattina successiva il PC non si è più acceso. L'Hard Disk ha tirato le cuoia e mi ha lasciato orfano di 400 giga di file. Lavori, scritti e foto, principalmente.
Ora, stabilire con precisione assoluta quante ne ho dette è impossibile. Si può fare una stima grossolana, ma sono certo che sarei molto lontano.
Secondo la Chiesa: 130.000 circa.
Secondo Me: appena un migliaio.
La cosa che posso stabilire invece è che a un certo punto le cose si sono aggiustate. Non ho risolto, perché dall'HD non posso recuperare nulla o quasi. Non nell'immediato comunque. Ma ho potuto ripristinare alcuni vecchi salvataggi tramite mail e da li ripartire. Non male, almeno per il problema Macchie d'Inchiostro, vista l'uscita imminente.
Ecco. Non è sfiga, ne sono sicuro. Non ci credo alla sfiga.
E non è neppure Dio che si diverte, impossibile. Se non altro perché se dovessi capire che esiste davvero e che non ho mai tifato per lui, allora si che avrei fatto una figura di merda. Quella si che sarebbe sfiga.

3 commenti:

Daniele Mocci ha detto...

Buonasera (sì, perché alle 10.000 del mattino uno può anche usare il "buonasera"... non come Voi, che lo usate alle 8.00 - sempre del mattino!).

Vorrei chiederVi se, quando qualcuno Vi saluta con un "bel" SALVE, Voi restate indifferente (anche se, dandoVi del Voi dovrei usare il plurale e dire "indifferenti") o Vi ponete la domanda che mi pongo io...

Ma che cazzo (dove "cazzo" sta per "accidenti") vuol dire SALVE???

SALVE è un saluto talmente impersonale che se uno va in giro dentro un frigorifero (ammesso e non concesso che ciò si possa fare... anche se mi pare - ma forse è solo una mia immagine mentale - di aver visto un bel po' di persone farlo...) ha un aspetto meno freddo e distaccato.

Se uno Vi saluta con SALVE, Voi (signor Lasio) non sapete come rispondergli (o, comunque, potreste avere qualche difficoltà...).

Rispondete con un ciao?
Con un buongiorno?
Con un buon pomeriggio?
Con un buonesera?
O con un buonanotte?

Come CAZZO (dove "CAZZO" sta per "CAZZO") rispondete a uno che vi ha salutato con SALVE???...

... e, inoltre, siete a rischio (grossissimo rischio!) di rispordergli (a Vostra volta) con un altro... inutile... tristissimo... patetico... raccapricciante... drammatico... SALVE!

E come Vi rivolgete a uno che Vi saluta con SALVE?
Dandogli del Lei?
Dandogli del tu?
Dandogli del Voi?
O dandogli del Coloro?

Non è per rubarvi il mestiere, ma guardate... secondo me, quelli che salutano con SALVE...

... NON E' GENTE!

Buonanotte!
(h 10.15 del mattino...)

Daniele Mocci ha detto...

PIESSE al commento di poco fa.

Vi prego, signor Lasio, di controllare l'orologio del Vostro blog, che... risulta essere un'ora indietro rispetto al tempo reale (ammesso e non concesso che esista in natura qualcosa definibile come "tempo reale"...).

fine del PIESSE.

marcello ha detto...

Se tu cominci il posto alle 9.15 e lo pubblichi alle 10.15, funziona che segna le 9.15. Credo sia così. Se poi fa diversamente e internet mette altri orari, guarda, non so proprio che dire! (ora guardo l'orario del mio).

Non ho parlato del "Salve" perché avrei dovuto creare un altro blog! Hai perfettamente ragione, è così.
Qualche settimana fa dal gommista c'era un tizio ben vestito (un cliente importante? Un rappresentante della Goodyear?). Saluto il mio gommista (stesso rapporto morboso che avrei con il mio psicologo)e poi mi volto e dico "ciao" anche al tizio elegante. Gli faccio pure un mezzo sorriso di circostanza ma comunque di "ben venuto dal mio gommista".
Lui mi dice "salve". Mi lancia un'occhiata veloce come per dire "ma chi sei. Pussa via".
Io mi faccio una sigaretta di tabacco da squattrinato e comincio a sputargli il fumo in faccia. Il mio gommista comincia a raccontare delle cose (nel mentre controlla la gomma) coinvolgendomi nella discussione e quindi il tipo comincia a coinvolgermi anche lui. Io gli do corda.
Alla fine il mio gommista mi ridà la gomma e io saluto. Il tizio mi fa "Ciao", con un sorriso spontaneo e disarmante. Io lo guardo e gli faccio "salve".
Mentre mi voltavo ho visto il suo sorriso spegnersi. Appassire. Mi è dispiaciuto, ma questo significa che avevo ragione. Non c'è bisogno di essere così idioti, nella vita.